OSTAGGIO
(sghedoni)
Passi risuonano giù in fondo alla scala
La luce filtra appena dalle finestre chiuse
rumori di strada arrivano da lontano.
C’è un muro di cinta attorno a questa casa
che imprigiona le speranze,
un televisore acceso qualche stanza più in là
mi fa capire che non sono solo.
Non ricordo nemmeno quando è cominciata
questa mia prigionia,
la mia paura cresce ogni giorno di più
a fatica ricordo quei giorni in cui ero
invincibile, innamorato e instancabile.
Convinto difensore dei miei principi
calpestati dagli eventi, derisi dalle mie paure
non so se avrò il tempo per ricominciare.
Mentre i passi salgono piano le scale
accompagnati dal sottofondo dei battiti del cuore.
Salgono lentamente come il mio cuore fino alla gola.
Lo sento è fermo davanti alla mia porta
ho il respiro affannato come in alta montagna
mi avvicino allo spioncino, non è il mio aguzzino no
è il postino che si apposta per me.
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